Ciao, sono Federica, consulente del sonno e fondatrice di With Love Coaching 🤍
So che nei primi mesi di vita del tuo bambino le notti possono sembrare infinite. Ti chiedi se puoi “fare qualcosa”, magari iniziare un programma di sleep coaching per aiutarlo a dormire meglio.
La verità è che nei primi mesi i bambini non sono ancora pronti per un vero percorso di sleep coaching.
Durante il cosiddetto “quarto trimestre” – i primi tre mesi di vita – i neonati stanno ancora imparando ad adattarsi al mondo esterno: i loro ritmi circadiani non sono maturi e non hanno ancora sviluppato la capacità di auto-consolarsi.
In questa fase, il nostro compito non è educare il sonno, ma modellarlo con dolcezza, creando un ambiente sereno e prevedibile che ponga le basi per abitudini sane in futuro.
Il quarto trimestre: amore, risposta e connessione
Nei primi mesi, i neonati hanno soprattutto bisogno di contatto, sicurezza e coerenza.
Rispondere prontamente ai loro bisogni non significa viziarli, ma aiutarli a sentirsi al sicuro. È così che nasce la fiducia.
Ecco alcuni strumenti che possono aiutarti in questa fase:
✨ Contatto pelle a pelle: favorisce il legame, calma il battito e regola la temperatura del piccolo.
🧣 Fasciatura morbida: richiama la sensazione dell’utero e trasmette contenimento e tranquillità.
🌙 Routine rilassanti: non programmi rigidi, ma piccoli rituali dolci (una ninna nanna, una carezza, una luce soffusa) che segnalano che è il momento di dormire.
Alimentazione e sonno: una base fondamentale
Un neonato ben nutrito dorme meglio e più serenamente.
Che si tratti di allattamento al seno, con formula o misto, ciò che conta è che il bambino sia soddisfatto e sereno.
Se noti difficoltà come reflusso o coliche, parlane con il pediatra o con un consulente per l’allattamento: affrontare questi piccoli disagi è spesso il primo passo per migliorare anche la qualità del sonno.
“Assonnato ma sveglio”: una piccola pratica che fa la differenza
Anche nei primi mesi puoi iniziare a mettere il tuo bambino nel lettino quando è assonnato ma ancora sveglio.
In questo modo, inizia a familiarizzare con il suo spazio del sonno e impara gradualmente a rilassarsi senza dipendere sempre dal contatto fisico.
È un passo semplice, ma prezioso per il futuro: lo aiuta a sentire che può addormentarsi nel suo lettino… sempre con te accanto.
Neonati e routine: flessibilità, non rigidità
I neonati non possono seguire orari fissi: il loro sonno è ancora irregolare e guidato dai bisogni.
In media, riescono a restare svegli solo 30–90 minuti tra un pisolino e l’altro.
Per questo, è molto più utile seguire i loro segnali di stanchezza – sbadigli, occhi che si strofinano, sguardo perso – piuttosto che basarsi su orari prestabiliti.
La parola chiave in questa fase è flessibilità: accogli il ritmo del tuo bambino e adattati con dolcezza ai suoi tempi.
Gemelli e multipli: la sfida della sincronizzazione
Con gemelli o fratellini vicini di età, il sonno può diventare davvero impegnativo.
Un piccolo consiglio che spesso condivido con le famiglie è quello di provare a sincronizzare i pasti e i pisolini, in modo da evitare che i genitori debbano restare svegli a turni infiniti.
Non è sempre facile, ma anche solo parzialmente allineare i momenti di sonno può cambiare la qualità delle vostre giornate (e delle vostre notti!).
Quando iniziare davvero il percorso di sleep coaching
Il momento giusto per iniziare un vero programma di accompagnamento al sonno arriva di solito intorno ai 6 mesi, quando il cervello e il sistema nervoso del bambino sono abbastanza maturi da sostenere l’apprendimento dell’auto-consolazione.
È allora che, con il Metodo With Love, accompagno le famiglie passo dopo passo con strategie dolci, rispettose e graduali, molto diverse dai metodi rigidi basati sul “lasciar piangere”.
Alcuni bambini possono iniziare un po’ prima (intorno ai 4 mesi), ma sempre con il parere del pediatra.
Se il tuo neonato fatica a dormire…
Può succedere, e non significa che stai sbagliando qualcosa.
Ecco cosa puoi fare subito per sostenerlo (e sostenerti):
💧 Verifica i bisogni di base: fame, pannolino, temperatura, fastidi.
🥱 Osserva i segnali di sonno: sbadigli, sguardo perso, agitazione crescente.
🌙 Cura l’ambiente del sonno: stanza fresca, buia e silenziosa, con una luce morbida.
🧑⚕️ Parla con il pediatra se i risvegli o i pianti ti sembrano eccessivi o difficili da gestire.
Conclusione: la pazienza come dono
I primi mesi di vita del tuo bambino sono un viaggio di pazienza, amore e connessione profonda.
Non serve forzare l’allenamento del sonno: arriverà al momento giusto, quando il tuo piccolo sarà pronto.
Nel frattempo, ogni gesto di accoglienza e ascolto che offri oggi sta già costruendo, dentro di lui, le basi per un sonno sereno e fiducioso.
Respira, accogli, ascolta: stai già facendo il lavoro più importante di tutti 🤍
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